I pesci ci osservano

Andrea-Labanca-Recensione-RockerillaRecensione-Oliva“I Pesci ci Osservano” di Andrea Labanca è stato disco della settimana di Fahrenheit, celebre programma di approfondimento culturale di Radio3 Rai, in occasione della settimana dedicata ai diritti del rifugiato politico con conduttori stranieri.

“I Pesci ci Osservano“ è stato ospitato anche da:
Diavolo Rosso-Asti, BebaDoSamba Roma, Pentesilea Milano, Strike Roma;Leoncavallo; Cox18-Milano; Alice nella Città–Cremona; TeatroI; Binario7– Monza; Ca Du Dria – Genova, La Gouttière Parigi, Alimentation Générale Parigi.

“I PESCI CI OSSERVANO”, è un distribuito da Egea edito da Preludio, composto da nove brani inediti, scritti e cantati da ANDREA LABANCA, che danno vita ad uno spettacolo indefinibile, in precario equilibrio tra la canzone d’autore e il teatro dell’assurdo, con uno scenario musicale totalmente, coraggiosamente ‘altro’ e interamente nelle mani, o meglio, nel canto e nell’interpretazione di Andrea Labanca, marcato da un forte retro-gusto di teatro canzone, coraggiosamente accompagnato da GUIDO BALDONI alla fisarmonica e dallo ‘sciamano’ PAOLO CIARCHI con i suoi non-strumenti, modulatori di psico-frequenze.
Il racconto è quello di una biografia generazionale, che rimane orfana il 12 Dicembre 1969 in Piazza Fontana e continua non avere delle risposte con una “discreta costanza” dal mondo sia politico che sociale. Il percorso di chi chiede ai grandi del pensiero risposte e non paradigmi: Marx, Freud, Lacan, diventano incubi e spettri con cui convivere, del cui silenzio cibarsi.
Un video con un improbabile filosofo-pop apre lo spettacolo con un discorso disorientante sulla perdita dell’identità culturale e sul senso di affanno dei nostri giorni. Paolo Ciarchi e Guido Baldoni sembrano due viaggiatori del tempo con i loro strumenti fuori moda che seguono i deliri verbali di Andrea Labanca
Si arriverà alla conclusione che se non si può proprio guidare questi anni di “sputtanamento” forse allora meglio danzarci dentro e perdersici, come si fa con del liquore o con del LSD, quindi siamo tutti ragazzi che si sentono “Rock” e invece “ sono pop” schiacciati dal conformismo.
La canzone “Il cappotto di Hemingway” è un omaggio alla grande letteratura noir milanese ed ai suoi eroi che sarà testimoniata da un’intervista originale a Ivan Della Mea filmata da Isabella Ciarchi autrice di una videografia sul cantautore anarchico per eccelenza.

«Ballate, blues, fuochi fatui, zingari del pallone e palombari (palombari no!) tutto in un vortice che cade verso il basso a divorare poveri scrittori in “erba” e ragazze biondissime del mar Nero che sniffano dall’orlo del baratro. Ci sono ‘cougar’ sempre più affamate in giro! Tranquilli, il facocero non è ancora arrivato. Solo allora si potrà danzare con la bambola afgana.

“Rakia, vodka, coca, ogni biglietto è quello vincente” dice il giostraio “venghino donne!”.
Dalla terrazza del Tacheles si può ancora vedere il mondo e sperare; dalla terrazza del Tackeles si può ancora sognare e guardare la Valle dei Cedri.
Oblomov, ricorda, i pesci ci osservano».

La-republlica-andrea

E questa angolatura rende tutto imprevedibile ma molto chiaro, affidandoci una visuale che ci suggerisce il presagio di un sereno disastro.

Il primo progetto musicale post-sovietico (ma non post-comunista), di fattura italiana, che affronta la visione della catastrofe e dell’irreparabile, raccontata attraverso canzoni in odore di surrealismo russo, accompagnate da tamburi e macchine sonore dal sapore futurista.

Tra provocazione culturale e rammarico disfattista, lo spettacolo (come il disco cui si ispira) sviluppa un percorso fatto di citazioni, riferimenti e personaggi, che delineano la costellazione artistica di Andrea Labanca, fatta di buona letteratura ma anche di cinema e di teatro.

I Pesci Ci Osservano - Andrea Labanca